Mentre tu cerchi di dire a lui delle cose (la bambina ha fatto i compiti, ha un po’ di mal di gola dategli lo sciroppo, ecc..) lui ti prende di mano la tua piccola con un sorrisino deridente e strafottente e ti da le spalle senza neppure considerarti.
Io non esisto, mia figlia non esiste. Esiste solo il volere di Lei.
Queste sono le domeniche da 8 anni. Da 3 anni ho chiesto di avere un weekend normale come gli altri genitori e poter portare direttamente mia figlia a scuola il lunedì (fa le elementari), ma non ho ancora neppure una sentenza di primo grado.
Grazie giudici. Grazie Italia. Grazie per mortificarmi ogni giorno. Grazie per non darmi neppure il diritto ad essere cittadino e padre.
(fonte: La Stampa)
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