Il campeggio dei papà separati non è una realtà isolata. Ostiense, Testaccio, Colombo, Eur: il quadrante ricadente nei Municipi XI e XII (e, in parte, anche il territorio del I Municipio) stanno diventando il regno delle baraccopoli formato famiglia.
Un fenomeno destinato ad espandersi a macchia d’olio grazie alla crisi che ha mandato sul lastrico moltissimi romani. Quelli che non ce la fanno più a campare, che hanno dovuto dire addio ai lavoretti saltuari per sbarcare il lunario, risucchiati dal vortice del momento. Tante le famiglie, con prole a seguito, oramai senza speranze. La concentrazione maggiore si nota nel quartiere Ostiense, che ospita stabilmente decine di roulottes trasformate in vere e proprie case su strada. Via Giovanni da Empoli è il rifugio doc di una famiglia di sfrattati: piante, vasi di fiori, stenditoi colmi di bucato, un tavolo da pranzo all’esterno, sedie e tutto l’occorrente per la quotidianità. La vacanza per loro è un sogno. In viale del Campo Boario, c’è chi ha deciso di costruirsi una baracca di legno in mezzo all’erba.
In via Giovanni Battista Marzi, la casa di un ex impiegato è una una station wagon con i vetri coperti da lenzuola. Su via del Commercio, tappeti stesi su un filo in strada vicino ad una roulotte: una famiglia vive così da mesi. Altri camper stazionano su via della Magliana, viale Odescalchi e nell’area dell’ex Fiera di Roma. I nuovi poveri diventano sempre di più.
(fonte: Leggo)
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